SECONDO GIORNO
SECONDO GIORNO
Contenuti educativi
Ragazzi
Ciò che sta sopra e ciò che sta sotto per un RAGAZZO di questa età è chiaro. Proprio perché è l’età in cui inizia a muoversi consapevolmente nello spazio e a riconoscere tutto ciò che di definito lo circonda, sa con chiarezza dove è lui e dove è tutto il resto. Quindi è consapevole che sopra di lui, se alza lo sguardo, c’è il cielo, così come riconosce gli elementi concreti che sono sotto di lui e lo sostengono, come l’acqua e il suolo. Pertanto per lui ci saranno oggetti a cui tendere, verso l’alto, più o meno raggiungibili, e spesso desiderati, e oggetti, invece, che stanno al di sotto, ovvero che lo sorreggono, come il terreno su cui cammina e tutte le figure di riferimento senza le quali sarebbe smarrito. Tutto ciò che è però alla sua altezza è nel suo presente ed è la fonte della relazione quotidiana.
Il ragazzo di questa età tende a compiere un ragionamento semplice: c’è quello che è al di sotto, che mi sostiene e che c’è stato; c’è quello che è alla mia altezza che posso vedere e percepire dalla posizione in cui sono; e c’è quello che sta sopra, che intravedo, ma che per essere visto meglio mi richiede di crescere.
Preadolescenti
Per i PREADO comincia la fase dell’orientamento e delle prime scelte. E qui diventano fondamentali i modelli. Perché un preadolescente riesce, molto spesso, a tenere conto delle sfumature, può contemplare e ammettere le contraddizioni, ma ha ugualmente bisogno di punti di riferimento chiari, il più possibile raggiungibili e capaci di armonizzare i vari aspetti della sua vita. Ecco perché diventa naturale per un ragazzo di questa età suddividere le persone e i comportamenti in categorie: ci sono modelli sportivi, figure mediatiche e musicali, ci sono professioni, amicizie e tipologie di genitori che stanno “al di sopra”, e ci sono modelli di persone, di mestieri, di abitazioni, di scelte e stili di vita che stanno “al di sotto”. Il dialogo con gli educatori e le loro scelte di vita, intrise di valori e di senso, mostreranno al PREADO che ciascuna persona ha un universo ricco e importante che deve emergere dal sotto e disvelarsi al di sopra. Si tratta solo di sviluppare e radicare nel PREADO l’autostima e lo sguardo critico necessario a far emergere quel molto e a creargli lo spazio per manifestarsi.
Più consapevoli e dolci sapranno essere gli educatori che sono accanto a questi ragazzi, e prima il ragazzo imparerà a gestire armonicamente ciò che sta sotto con ciò che sta sopra. Così sotto e sopra diventeranno un tutt’uno, una persona unica, unitaria.
Adolescenti
Grandi up e grandi down costellano la quotidianità di un ADO, momenti in cui ci si sente i re del mondo, al di sopra di tutto e di tutti, e momenti nei quali si sprofonda nella triste insicurezza di non sentirsi considerati, apprezzati e capaci. Ma a calmierare l’OUT-OUT dell’adolescente c’è la sua stessa peculiarità, la forza e i talenti che spesso ancora non vede, che tengono insieme tutto e calmano queste parti in lotta. Tutto nel suo essere irripetibile trova pace, trova sollievo e consolazione nella perfezione e nell’amore con cui Dio lo guarda. Con ogni adolescente l’educatore è chiamato a una sfida educativa molto impegnativa, perché quando la ricerca è così radicale e il bisogno di risposte così pressante, grande è il bisogno di parlare o di non stare soli. E ciò che è più difficile per l’educatore dell’attività estiva è modulare continuamente la posizione più giusta da assumere nei confronti dell’adolescente: né troppo sopra, distaccato e “maestrino”, né troppo sotto, invischiato nelle situazioni di vita dell’ADO. Compito dell’educatore è condurre ogni adolescente verso uno stato di equilibrio, dal quale si può sognare con speranza ammirando ciò che di bello sta al di sopra, e dal quale si osserva tutta la storia che sta al di sotto, come le fondamenta uniche e indispensabili della propria vita.