7ª TAPPA
7ª TAPPA
Terra
PROTAGONISTI: Elio, Aurora, Margherita e Frate Leone in vesti di netturbino. Due operai che lavorano alla panchina.
RIASSUNTO:
Margherita sprona la sorella ed Elio ad approfittare del bel tempo, facendo un picnic. Si recano in un grande parco, dove però alcuni operai stanno sostituendo delle vecchie panchine di legno con alcune nuove e moderne. All'improvviso arriva un’Apecar strombazzando a più non posso. Salta giù un omino buffo, vestito come un alieno, con una maschera bianca a coprirgli il viso: è un netturbino che con fare burbero gira per Tuoro a pulire la natura e a sistemare i danni che gli uomini procurano al creato. Inizia a gridare e a litigare con gli operai che stavano per rimuovere l'ultima panchina, ma senza risultati.
I bambini si avvicinano e gli chiedono il perché: ancora triste e arrabbiato il netturbino spiega loro che quella non era una panchina qualunque. Era la panchina preferita di quando c'era il suo amico Francesco, anche a loro piaceva fare i picnic e si sedevano sempre nello stesso posto. Quella panchina era importante.
È appena iniziato il terzo giorno di vacanza a Tuoro per le gemelle ed il loro amico Elio. Margherita ha subito notato il bel cielo azzurro e soleggiato che spiccava fuori dalla finestra ed ha convinto gli altri due ad approfittarne con un bel picnic. Decidono quindi di dirigersi verso un grande parco ai margini della città.
Margherita: Finalmente! Guardate che bella giornata! Che sole! Che cielo! E che bel parco... è tutto perfetto!
Elio: Perfetto, sì, fantastico... peccato per le api, le zanzare, i calabroni, i moscerini e tutta la famiglia di insetti che si fionderà nel mio panino non appena lo avrò scartato!
Aurora: Smettetela voi due... Andrà tutto per il meglio. Elio, non devi sempre essere così negativo... avrai anche tutto il tempo che vuoi per fare i tuoi esercizi e i tuoi video! Piuttosto, cos'è questo rumore?
Margherita: Mi chiedo chi osi disturbare questa pace e questo silenzio... viene da dietro quella collina... andiamo a vedere!
[I tre si avvicinano al luogo da cui proviene il rumore].
Elio: Sono solo degli operai, guardate. Stanno sostituendo quelle vecchie panchine in legno con delle altre più nuove... caspita sono proprio belle queste qua!
Margherita: Eh non lo so... quelle di legno avevano un certo fascino, sai mi facevano sentire più in comunione con la natura.
Aurora: Sì, ma erano scomode e le assi erano tutte rotte. Mille volte meglio queste! Ehi ma guardate cosa succede!!
[Si sentono degli strombazzamenti che aumentano sempre di più, come un clacson. Spunta fuori un'Apecar da cui esce un omino buffo che sembra un po' un alieno: ha una mascherina bianca che gli copre il viso, un berretto di lana in testa e una tuta arancione da netturbino. La cosa curiosa è che dalla tuta gli spunta fuori una lunga coda...].
FLN: Cosa fate? Sciagurati! Cosa state facendo? Lasciate stare quella panchina. Ho detto rimettetela al suo posto, voi non avete il diritto di farlo! Chi vi ha dato il permesso? Voglio saperlo! Io sono il netturbino di Tuoro, conosco il sindaco e andrò a parlare stasera stessa con lui! Lasciate quella panchina dov'era! No, no! Ho detto che non potete! No, lasciatela! Dove la state portando? Lasciatela...
Aurora: Poverino... quant'era arrabbiato... e quanto è triste ora! Dai andiamo da lui, magari c'è qualcosa che possiamo fare per farlo stare meglio...
Elio: Potrei offrirgli un pezzo del mio panino con la Nutella... un po' di cioccolato fa sempre bene quando si è tristi!
[I bambini si avvicinano al netturbino, che ormai se ne sta triste e sconsolato, seduto nel punto dove prima c'era la vecchia panchina]
Margherita: Ci scusi signore, non volevamo intrometterci ma eravamo qui per fare un picnic e abbiamo assistito dall'alto alla scena... Si sente bene? C'è qualcosa che possiamo fare per lei?
FLN: Avvicinatevi, avvicinatevi bambini. Non fa niente, sono solo un po' triste... magari la vostra compagnia mi sarà d'aiuto. Anche se non è la vostra compagnia che cerco, ma la sua... Ahimé lui non c'è più e ora non c'è più neanche la sua panchina.
Elio: Tenga prenda un pezzo del mio panino...
Aurora: [Ad Elio] Ma non vedi che l'ultima cosa che vuole adesso è mangiare? [Al netturbino] Poi si consoli, era solo una vecchia panchina. Quelle che hanno messo ora sono molto carine e sembrano anche molto più comode: secondo me ci starà seduto proprio bene!
FLN: No, no voi non capite. Quella non era "solo una vecchia panchina". Era la sua panchina. Quella in cui ci sedavamo sempre in giornate come questa, a parlare e a tacere. A contemplare la bellezza del creato e a stupirci per ciò che ci circondava nella sua semplicità.
Margherita: Scusi se glielo chiedo... Ma chi è questo lui di cui sente la mancanza? Magari parlare con noi le farà bene...
FLN: Vedete cari ragazzi, questa era la panchina preferita del mio amico Francesco: lui si sedeva sempre qui, ed io con lui!
Elio: Ma Francesco... quel Francesco? Caspita doveva essere uno proprio popolare... in questa città sembra che tutti siano stati suoi amici!
FLN: Quando se n'è andato mi ha raccomandato più e più volte di non abbandonare questo luogo! Quindi no, non tutte le panchine sono uguali. Quella per me era speciale perché conservava il suo ricordo, il ricordo di tanti momenti felici. Non tutti i posti sulla terra sono uguali, non tutti i luoghi si equivalgono... Quando trascorriamo del tempo con le persone a cui vogliamo bene, anche la terra su cui stiamo assume un altro valore: quello dell'amore.
Margherita: Un po' come di "casa" ce n'è una sola.
Aurora: O come quel posto in cui andavamo sempre con la nonna, Margherita te lo ricordi? Quella vecchia cascina in campagna...
Elio: Per me nulla potrà mai sostituire il campetto da calcio del quartiere: ha le reti tutte rotte, ma ragazzi, che avventure! E che sfide ci abbiamo giocato lì dentro!
FLN: Visto? Anche voi avete un legame speciale con un punto particolare della Terra. Non abbandonatelo mai! Custoditelo e ricordate tutto ciò che vi è avvenuto! Finché lo porterete nel cuore, nessuno potrà mai violarlo! E adesso scusatemi [si alza], ma devo tornare al mio lavoro, sapete io faccio il netturbino e devo anche pulire la terra dell'incuria della gente...
Aurora: Senta, ma se non le diamo fastidio, potremmo venire a farle compagnia. Non vogliamo lasciarla da solo... Non fa bene stare soli quando si è tristi!
Margherita: è vero! E poi comunque noi siamo in vacanza, quindi di tempo libero ne abbiamo...
Elio: Si, basta che ci riporta in centro prima del tramonto e sono sicuro che non ci saranno problemi!
FLN: Non è un lavoro facile quello del netturbino... ma se ci tenete così tanto... Saltate su!
[Le gemelle salgono sull'Apecar, ma Elio esita un attimo].
Elio: [sussurrando] Ragazze, ma avete visto anche voi? Quella lì, non è una coda? Mah sarà il caldo che mi fa vedere cose inesistenti... un netturbino con una coda da leone... Strano!