22ª TAPPA
22ª TAPPA
Uomo: dominio sulla natura
RIASSUNTO:
Il quartetto si sposta
nelle varie sale del Museo e scopre man mano come l'uomo abbia imparato ad
accendere il fuoco, a coltivare la terra, a navigare, a commerciare...
Margherita guarda meravigliata tutti i passi che i loro antenati hanno fatto,
mentre Aurora si rallegra per come l'uomo abbia imparato a piegare al suo
volere le forze della natura e, grazie all'uso della tecnologia, sia oggi in
grado di risparmiare tempo ed energie per fare tanti, diversi lavori. Il guardiano
però spiega ai ragazzi come ci sia un confine sottile tra "lavorare"
e "sfruttare la terra". Avere dominio sul
creato non vuol dire comportarsi da padroni, ma farsi umili servi, ringraziando
per tutto ciò con cui la natura ricompenserà la fatica fatta. Per questo San
Francesco invitava i suoi fratelli a farsi piccoli nel lavoro, ma sempre con
gioia perché si trattava di un dono!
Margherita,
Aurora ed Elio si trovano al museo di storia naturale di Tuoro. Qui hanno
conosciuto un burbero e misterioso guardiano con il quale stanno esplorando le
varie aree per imparare di più su quella strana creatura che è
l'"Uomo" e quindi su loro stessi.
Margherita: Dai! Non possiamo
fermarci... Mica sono venuta qui per vedere una sola sala!
Elio: È vero... forza andiamo!
Aurora: Signor Guardiano, vuole
venire con noi?
FLG: Io conosco a memoria questi
luoghi, ma vederli con voi getta una luce nuova su ogni cosa! Devo ammettere
che mi sto anche divertendo!!
Aurora: E pensare che in tutto
questo tempo, non si è ancora fatto vedere in faccia. Ma... sa che la sua voce
mi è familiare? È come se l'avessi già sentita in questi giorni! Buffo visto
che noi non ci siamo fermati un attimo e lei ha sempre lavorato qua...
FLG: Sarà una suggestione data
dall'eco delle pareti, ma adesso non ci pensare! Guardate qui siamo nella sala
dedicata allo sviluppo agricolo dell'uomo: vedete come ha imparato a costruire
gli aratri e a coltivare il terreno preoccupandosi che rendesse abbastanza?
Margherita: Guardate e qui invece
ci sono i primi esperimenti di navi dei vichinghi! Quanta strada abbiamo fatto
se penso alle grandi navi da crociera che si vedono nei porti ora...
FLG: Sì, tu pensa che sono stati
uno dei primi mezzi di comunicazione dei nostri antenati... e ci aiutarono
anche a sviluppare il commercio!
Elio: Ma quella... è una locomotiva
a vapore?
FLG: Sì, ed immaginati come
dovevano essere stupiti gli uomini e le donne di un tempo a salire su un mezzo
che, per noi oggi, è così familiare...
Aurora: Anche se 9 volte su 10 a
Milano è sempre in ritardo...
Margherita: È assolutamente
incredibile! Guardatevi intorno: ciò che eravamo e ciò che noi siamo! Quanti
passi abbiamo fatto... quanti passi che faremo ancora!
FLG: Spesso ce lo dimentichiamo, ma
dobbiamo molto, dobbiamo tantissimo a tutti coloro che sono venuti prima di
noi... e anche a coloro che custodiscono per noi la loro memoria!
Aurora: Ma soprattutto, pian piano
siamo riusciti a piegare le forze della natura e ad imporre il nostro dominio!
Se penso a quando per seminare ci mettevi giorni e giorni... invece adesso
bastano poche ore! Oppure a quando ci mettevi giorni e giorni per andare a
vendere qualcosa in America... ma con un click sul mio iPad io compro in
America, comunico con l'America... Sono in America! Finalmente, grazie alla
tecnologia, siamo in grado di risparmiare tempo ed energie per tanti, diversi
lavori!
FLG: Vero... però, ecco, c'è un
confine sottile tra il "lavorare" e lo "sfruttare" la
terra...
Elio: Cosa vuol dire? Non capisco
proprio... se non ci fossero i mezzi di oggi e l'agricoltura si fosse fermata a
quella di un tempo, non avremmo abbastanza da mangiare!
Margherita: E guai a toccarti sul
mangiare... guai! [e gli fa una
linguaccia]
FLG: Ahahah no, non dico che
dobbiamo ritornare ai tempi in cui i cavalli facevano girare i mulini e c'erano
le carestie... però avere "dominio sul creato" non vuol dire quello
che intendevi tu prima, Aurora!
Aurora: Se non vuol dire piegare la
natura ai nostri bisogni e ai nostri desideri... cosa significa?
FLG: Avere dominio sul creato non
vuol dire comportarsi da padroni, ma farsi umili servi ringraziando poi la
natura per tutto ciò con cui desidererà ricompensarci per la fatica fatta.
Avete presente il mio amico Francesco?
Margherita: Chi, quello “amico
amico” di Chiara?
FLG: Proprio lui! Con i suoi amici
era solito fare tante cose: lavorare la terra, scrivere, fare un po' di
artigianato... ecco quando lavoravano, invitava sempre gli altri giovani come
lui a non voler essere superbi nelle proprie occupazioni. Dovevano farsi
piccoli, ma con una gioia grande nel cuore perché tutto ciò che avevano la
possibilità di fare, doveva essere vissuto come un dono!