24ª TAPPA
24ª TAPPA
Riposo
RIASSUNTO:
Le loro vacanze a Tuoro stanno per
terminare, ma i ragazzi non hanno finito di esplorare la città. Girando per
caso in una via si ritrovano di fronte a una chiesa piccola, di pietra, che non
avevano mai notato. Decidono quindi di entrare. All'interno è semplice e
povera, ma molto bella. Vorrebbero tanto visitarla per bene, ma c'è ancora
troppo da vedere fuori di lì e così si apprestano subito a uscire. Li raggiunge
però un rumore di passi: è Frate Leone, il custode di quel luogo santo e li invita a fermarsi per bere un bicchiere di acqua fresca. Dopotutto,
anche Dio il settimo giorno si riposò. Poi racconta loro la
storia della chiesa e l’importanza del fermarsi per ringraziare Dio delle
meraviglie che compie nella nostra vita[1] .
Anche il settimo giorno e ultimo di
vacanza è arrivato. Se da una parte Aurora, Margherita ed Elio sono molto
tristi, dall'altra sentono che ci sono ancora così tante cose da esplorare in
quella città. Decidono quindi di non fermarsi, ma armati di iPad, taccuino e
GoPro, riprendono la loro visita.
Aurora: Ancora non ci credo che questo sia l'ultimo giorno delle
nostre vacanze... quante avventure che abbiamo affrontato insieme: il tempo è
sembrato volare!
Margherita: Ti prego non me lo ricordare... al solo pensiero che
tutto questo stia per finire, divento tristissima!
Elio: No, non ne parleremo ora! È vero: manca poco e poi dovremo
tornare a Milano, ma non abbiamo finito di esplorare la città! All’inizio questo
paesino sembrava non avere niente di bello e invece ci ha riservato sorprese
dietro ogni angolo... ci manca ancora tantissimo da visitare!
Aurora: Per una volta... hai ragione! Forza non stiamo qui a
piangerci addosso: proprio oggi non possiamo restare fermi! Andiamo! Visitiamo!
Guardiamo! Esploriamo!
Margherita: Andiamo di qua! Io questa via non me la ricordo...
secondo me non ci siamo mai stati!
Aurora: Il GPS del mio iPad dice che è la prima volta che veniamo
in questa zona... dev'essere la parte più antica della città! Guardate le case,
sono tutte di pietra e mattoni...
Elio: Caspita! Farò delle foto spettacolari! Sembra di essere
tornati in un antico villaggio medioevale!
Margherita: Girate un po' di qua... wow! E questa chiesa, da dove
spunta?
Elio: È piccola, ma è molto bella... possibile che in tutto questo
tempo non ce ne siamo mai accorti?
Aurora: Forse eravamo semplicemente troppo impegnati con altro...
dai entriamo, sono curiosa di vedere com'è dentro!
I ragazzi fanno finta di entrare in
una chiesa, quindi si inginocchiano, fanno il segno di croce e poi si guardano
intorno stupiti e in silenzio.
Margherita: Che meraviglia! Non me l'aspettavo proprio!
Aurora: È semplice e povera... cioè non c'è niente: non un
mosaico, non un affresco, non un dipinto, eppure...
Elio: Eppure c'è qualcosa in questo luogo, in questo silenzio, che
non mi so spiegare, ma mi rapisce e mi calma.
Margherita: È come se un senso di pace si fosse impadronito di me.
Di fronte a tutta questa semplicità, anche il mio cuore si sente pacificato.
Elio: Sarebbe bello poter restare... ma dai, no! Non possiamo!
Purtroppo il nostro tempo è agli sgoccioli e se ci siamo persi questa
chiesetta, pensate a quanto ancora c'è là fuori!
Aurora: Sarà proprio il miracolo della vacanza, ma ti devo dare
ragione per la seconda volta. C'è ancora troppo, troppo che ci aspetta! Dai
Margherita, andiamo...
I ragazzi fanno finta di dirigersi
verso l'uscita, quando ecco che Frate Leone li raggiunge.
FL: Buongiorno cari bambini, posso aiutarvi?
Elio: No, no, guardi la ringraziamo ma noi stavamo giusto
uscendo...
Aurora: Ma lo sa che lei ha una faccia familiare?
Margherita: Ma lo sa che lei ha una faccia da leone??
FL: Ahahah, mi chiamo Frate Leone, per l'appunto, e sono il
custode di questo luogo santo. Fuori fa così caldo, perché non vi fermate un
po' con me? In sagrestia ho dell'acqua fresca, bevete un bicchiere e
riposatevi, poi vi lascerò andare e sarete carichi e freschi!
Elio: Vede, sfortunatamente noi non abbiamo così tanto tempo...
FL: Ho capito, avete così tante cose da fare, vedere, esplorare e
conoscere che praticamente non potete concedervi il lusso di fermarvi, giusto?
E poi fatemi indovinare, sono giorni che siete sempre di corsa, sempre
affaccendati che non ricordate l'ultima volta che vi siete presi del tempo per
voi stessi?
Aurora: Come fa a sapere tutte queste cose?
FL: Io sono un vecchio frate, di gente ne ho vista: andava e
veniva, sempre con lo sguardo basso, sempre con la mente sulla prossima
commissione da fare. In questi anni ho imparato a conoscere il mondo un pochino
meglio.
Margherita: Detto così è terribile...
FL: No, Margherita non è terribile, è solo umano forse troppo
umano. Abbiamo dimenticato che anche Dio il settimo giorno si riposò. Non è un
peccato fermarsi, non è un peccato scegliere un luogo dove stare e
semplicemente essere lì.
Margherita: Voglio farlo anche io! Aurora, Elio: non sarà un po'
di tempo passato con il frate a rovinarci le avventure che volevamo vivere! È così
bello qui: fermiamoci un po' con lui!
Elio: E va bene, va bene... ma giusto il tempo di un bicchiere
d'acqua fresca, ok?
FL: Qualcosa che disseti il corpo e qualcosa che disseti lo
spirito, nulla più.
Aurora: Tra l'altro, gliel'hanno mai detto che in questa chiesa
c'è un'atmosfera così calma... così magica?
FL: Questa è a chiesa di San Francesco, patrono di Tuoro... e
forse, potremmo dire, dell'intera Umbria. Qui però avvenne un fatto un po'
particolare, che gli abitanti di questa città non smettono di prendere come
ammonimento nella loro vita!
Margherita: Che bello, che bello, che bello! Una storia?
FL: Sì, ma una storia vera!
Aurora: Beh per essere vera... lei c'era?
FL: No, ma il frate che veniva prima di me sì e quando mi lasciò
la custodia del luogo, mi spiegò precisamente e ripetutamente cosa accadde in
modo che nemmeno io me lo dimenticassi.
Elio: Mm sentiamo un po'! Ma si ricordi, giusto il tempo di bere e
di stare seduti... poi dovremo andare!
FL: Tempo fa, ma non troppo, venne il giorno della festa di San
Francesco. Era consuetudine che tutti fermassero le loro opere nel dì di festa
per lodare e ringraziare il santo. Un anno però, una donna, si ostinò a lavorare,
perché non voleva perdere tempo prezioso. Benché fosse molto rimproverata dalle
amiche e da tutti i passanti, continuava a ripetere che il suo lavoro fosse
molto più importante della festa di qualcuno morto tempo prima. Poco dopo però,
mentre ancora stava svolgendo le sue mansioni, vide che le mani non
rispondevano più ai suoi comandi: si ritrovò, d'un tratto paralizzata. Accorse
quindi il vecchio frate di cui vi dicevo, che all'epoca dei fatti era ancora
abbastanza giovane. Anche lui rimproverò la donna e le spiegò quanto fosse
fondamentale trovare i giusti tempi e i giusti spazi per riposarsi e onorare i
giorni di festa. La accompagnò quindi in questa chiesa che avete ammirato con
molto stupore. La donna guarì ma da quel momento questa piccolo luogo conserva
la proprietà di pacificare il cuore di chi lo visita.
Aurora: Incredibile... e pensare che ci saremmo persi tutto questo
se non avessimo accettato il suo invito a riposarci!
FL: Riposare non significa per forza di cose stare sul divano a
guardare la televisione...
Margherita: Per me vuol dire stendersi su un prato ed osservare la
natura intorno a me, mentre il sole riscalda il mio viso.
Aurora: Io mi riposo quando, dopo aver fatto una bella doccia,
posso infilarmi le cuffie e ascoltare un po' di buona musica!
Elio: Pensi un po' che per me "riposare", vuol dire
andare a fare una bella corsetta!
FL: Riposare è un'azione strana, che per ognuno di noi ha
significati diversi, ma non sottovalutate mai la meraviglia e le possibilità
che racchiude!
Margherita: Come restare qui con lei! Possiamo fermarci ancora un
po'?
FL: Questa è anche casa vostra. Restate quanto volete.