Questo brano, come si intuisce dal titolo, è dedicato agli animatori. Grazie ad essa, gli animatori possono "raccontarsi animando": si parla infatti di come un animatore può vivere alcuni momenti delle sue giornate in oratorio senza dimenticare il senso profondo con cui queste possono essere vissute. La canzone intende riprendere il percorso che si prospetta per un adolescente: si inizia a fare l’animatore per i motivi più diversi e molto spesso si ha poca attenzione verso le responsabilità (“Non ancora arrivato e l’Oratorio è già iniziato”). Ma le occasioni di animazione (il ballo, “Qui ritrovo un nuovo slancioe nel ballo ora mi lancio”;  il canto, il gioco); il messaggio sulla maglietta dell’animatore (“e la scritta animatore mi ricorda: dona il cuore!”);  la fatica (“Sotto il caldo, insieme a loro, io trovo il mio tesoro”) e il tempo speso con i più piccoli diventano occasione di crescita attraverso la riflessione nella preghiera (“Attimi di una giornata intera, li rivedo nella mia preghiera”). Così, nel raccontarsi, inizia ad animare i bambini con la sua storia personale. 

Al termine della canzone, l’animatore comprende un aspetto fondamentale: l’essenza non è fare l’animatore, ma esserlo sempre (“Fare o essere? È qui che sta l’essenza!”). Solo così potrà “fare la differenza” nella sua vita e in quella degli altri.