Tutto quanto ci circonda ha un’origine precisa: viene dal desiderio buono di Dio di dare vita a tutto ciò che è bello per effondere il suo amore su ogni creatura. 

Ciò che ci ha colpito della creazione, attorno cui si sviluppa questo inno, è come il Signore crei elementi in apparente antitesi tra loro che però trovano armonia ed equilibrio in questo “splendore” che ci circonda. Particolare sottolineatura riceve il fatto che tutto questo “spettacolo” non sia frutto del caso («nulla di casuale tutto lui creò»), quanto risultato del suo amore e di una ben precisa volontà creatrice di Dio («nella sua mente ogni cosa ha un posto»), il cui elemento conclusivo siamo noi uomini («siamo parte di questo progetto»), creati a sua immagine e somiglianza, per godere appieno di questo paradiso terrestre («non perdere tempo… l mondo sai ti aspetta già»).

Dunque non basta stupirsi di questo “dono che ci ha regalato”, ma dobbiamo adoperarci per “custodirlo”, trasformando lo stupore in lode e benedizione, con la consapevolezza che ora tocca a noi il prossimo passo, tenendo ben presente il suo esempio di guida («seguiamolo insieme, da Lui impariamo a scegliere (il) bene»).